L’utilizzo del concentrato piastrinico (PRP – plasma ricco di piastrine)

per uso non trasfusionale, in particolare nella medicina rigenerativa o in dermatologia, è una pratica ormai consolidata a livello internazionale.

Negli ultimi anni è cresciuta considerevolmente l’offerta del trattamento anche nell’ambito della chirurgia estetica: il PRP viene, infatti, indicato dai professionisti del settore come facilitatore nelle procedure di lipofiller, cura per le rughe e trattamento di biorivitalizzazione, nonché come trattamento terapeutico per la cura di molteplici patologie traumatiche.

Il plasma vanta invero una concentrazione di piastrine più alta rispetto a quella che si riscontra nel sangue normale; è quindi un emoderivato del tutto naturale che viene ottenuto tramite semplice centrifugazione dopo il prelievo di un limitato quantitativo del sangue dello stesso paziente. Il trattamento prevede normalmente una o più infiltrazioni nella sede interessata e sfrutta l’azione dei fattori di crescita appartenenti allo stesso paziente.

Le piastrine sono elementi del sangue prodotti dal midollo osseo e rappresentano un serbatoio di fattori di crescita importantissimi per riparare i tessuti in seguito ad una lesione di origine patologica o traumatica, nei trattamenti di lesioni sportive e nei trattamenti per patologie degenerative ortopediche quali artrosi del ginocchio, dell’anca e della caviglia.

La tecnica vanta ulteriori ambiti di applicazione nei trattamenti di ustioni e cicatrici, piaghe da decubito, ulcere vascolari e diabetiche, ed è particolarmente utilizzata in ambito tricologico per contrastare la caduta dei capelli.

Il PRP trova applicazione anche in ambito andrologico per il trattamento della disfunzione erettile non chirurgica, in alternanza alle onde d’urto focalizzate.

Il trattamento ha una durata di circa 20 minuti per seduta, con previsione di un ciclo di tre sedute con un intervallo di circa 15 giorni tra di loro.