PSICOTERAPIA DELL’ETA’ EVOLUTIVA

Nel trattamento delle patologie dell’età evolutiva gli interventi psicoterapici e psicologici implicano l’uso di protocolli ad hoc.

Per età evolutiva si deve intendere la fascia di età che va dai 3 ai 18 anni, ovvero dall’infanzia all’adolescenza.

Nel corso di questo periodo avvengono numerosi ed importanti cambiamenti nel minore:
il bambino può manifestare disagio nell’affrontare situazioni a forte impatto emotivo e può dunque essere necessario un lavoro di sostegno psicologico/psicoterapico.

L’obiettivo: accompagnare il minore (e la sua famiglia) nel momento del transito verso l’età adulta.

Il disagio del minore talvolta può trasformarsi in un disturbo più marcato, servirà pertanto un intervento psicoterapico finalizzato ad alleviare la sofferenza del giovane paziente, riducendo i sintomi del suo malessere ovvero insegnandogli a gestire l’insorgente emotività.

La psicoterapia dell’età evolutiva è un’area di intervento che prevede l’analisi, la comprensione e il trattamento di svariati disagi nei bambini e nei ragazzi con l’obiettivo dunque di offrire il supporto necessario per superare i problemi comportamentali e cognitivi che fanno parte dello sviluppo e della crescita.

La psicoterapia dell’età evolutiva ha altresì il compito di aiutare bambini e ragazzi a migliorare la percezione di sé, la propria autostima e il riconoscimento delle proprie emozioni.

Psicoterapia e psicologia hanno a disposizione numerosi strumenti per supportare i giovani pazienti a:

  • affrontare difficoltà
  • riconoscere e gestire al meglio emozioni, pensieri e comportamenti
  • inserirsi positivamente nel contesto sociale
  • individuare inclinazioni e valori personali.

Durante l’età evolutiva il bambino ovvero il ragazzo affronta una molteplicità di cambiamenti di variegata natura:

  • fisica
  • emotiva
  • comportamentale.

COSA DEVE FARE IL BAMBINO/RAGAZZO

  • deve staccarsi dalle figure genitoriali, costruendo una propria autonomia
  • deve confrontarsi con una realtà esterna, ben diversa dal ristretto e protettivo mondo casalingo in cui è un indiscusso piccolo Principe
  • deve imparare a relazionarsi con adulti che non sono più solo i suoi genitori e spesso sono molto meno indulgenti e comprensivi; segue infine l’apprendimento di nuove regole, l’inizio della scuola, prestazioni sempre più impegnative e confronto con i coetanei.

Tutti questi cambiamenti possono diventare per un bambino o un adolescente una vera sofferenza, tale da sfociare in problemi fisici comportamentali ed emotivo – relazionali.

QUANDO INTERVIENE LO PSICOTERAPEUTA DELL’ETA’ EVOLUTIVA?

Quando il minore manifesta difficoltà (più o meno marcate) nell’affrontare situazioni di impatto emotivo, offrendo un supporto psicoterapico/psicologico finalizzato ad accompagnare il giovane (e la sua famiglia) nella risoluzione delle criticità vissute nel quotidiano.

GLI STRUMENTI PRINCIPALI DI INTERVENTO PSICOTERAPICO/PSICOLOGICO

  • osservazione del minore e della sua capacità di districarsi tra le difficoltà vissute attraverso attività ludiche
  • colloquio clinico
  • test psicodiagnostici
  • disegno

LE PATOLOGIE PIU’ COMUNI

  • disturbo dell’apprendimento, dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, disprassia, disturbi specifici del linguaggio
  • disturbi specifici della compitazione
  • disturbi dell’attaccamento
  • disturbi pervasivi dello sviluppo
  • disturbo da deficit di attenzione o iperattività
  • fobia scolare
  • disturbo della condotta
  • disturbo oppositivo provocatorio
  • disturbo del comportamento – ADHD
  • discontrollo degli impulsi
  • disturbo emotivo – relazionale (ovvero disturbo della sfera emozionale ingenerante preoccupazioni generalizzate, ansia da separazione, fobia scolare, depressione infantile)
  • disturbo ossessivo compulsivo.

IN SANT’ALESSIO CI OCCUPIAMO DI:

  • disturbi di personalità
  • abuso di sostanze stupefacenti
  • depressione, ansia adolescenziale, disturbo post traumatico da stress, dimensione psicologica nel percorso di separazione e divorzio
  • disturbi delle abitudini alimentari
  • anoressia nervosa
  • bulimia
  • obesità
  • genitori in difficoltà nella gestione dei figli
  • difficoltà nella elaborazione di un lutto

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (in équipe con il nutrizionista)

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari, dalla preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.
Si palesa principalmente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile.

I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono caratterizzati dalla diminuzione dell’introito di cibo, da vero e proprio digiuno, crisi bulimiche, vomito per controllare il peso, uso di lassativi allo scopo (ex novo) di controllare il peso, intensa attività fisica.

I PRINCIPALI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE

  • anoressia nervosa
  • bulimia nervosa
  • disturbo da alimentazione incontrollata
  • disturbi della nutrizione disturbi

Soffrire di un disturbo di alimentazione sconvolge la vita di una persona e limita grandemente le sue capacità relazionali, lavorative e sociali.

Tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare e cose che prima sembravano banali diventano difficili, motivo di ansia.

Solo una piccola percentuale di persone che soffre di disturbo dell’alimentazione chiede aiuto perché la persona all’inizio non sempre si rende conto di avere un problema.

Chi soffre di bulimia nervosa ovvero di anoressia spesso si rivolge a un terapista solo dopo molti anni da quando il disturbo è cominciato.

Una caratteristica quasi sempre presente in chi soffre di un disturbo alimentare:
l’alterazione dell’immagine corporea che può arrivare ad essere un vero e proprio disturbo di percezione che la persona ha del proprio aspetto (ovvero del modo in cui nella sua mente si è formata l’idea del corpo e delle sue forme).

Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche quali:

  • depressione ma anche disturbi d’ansia
  • abuso di alcol
  • disturbo ossessivo compulsivo
  • disturbi di personalità

Attenzione: non sono escludibili comportamenti aggressivi (come atti auto lesionistici (graffiarsi o tagliarsi fino a procurarsi delle piccole ferite, bruciarsi parti del corpo, veri e propri tentativi di suicidio).

Questo tipo di disturbi occupa uno spazio molto particolare nell’ambito della psichiatria poiché oltre a colpire la mente, e quindi provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo con complicanze fisiche a volte molto gravi.

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’

In Sant’Alessio dedichiamo uno spazio ad hoc ai genitori per fornire loro strumenti e suggerimenti pratici per gestire al meglio situazioni potenzialmente conflittuali.

Durante la seduta il genitore è invitato a considerarsi come il primo conoscitore del figlio, la principali figura di riferimento grazie alle quale il bambino impara ad introiettare i propri stati interni.

I genitori saranno invitati a riflettere sulla propria storia personale, sui propri stati interiori e su come questi possano talvolta:

  • influenzare/determinare il proprio modus di essere genitore
  • il modo in cui il bambino impara a regolare le sue emozioni, i suoi pensieri e ad interiorizzare gli schemi comportamentali quotidiani.

L’obiettivo centrale del lavoro, non semplice, è quello di aiutare i genitori a comprendere le proprie criticità e motivarli al cambiamento verso una modalità di gestione emotiva più funzionale e serena per tutta la famiglia.

Il lavoro con i genitori si è rivelato fondamentale per i disturbi dell’età evolutiva.

Lavorare per il benessere del bambino insieme ai genitori (ovvero, talvolta, anche agli insegnanti) diventa importante per valutare cambiamenti concreti nella quotidianità del minore.

RIVOLGITI A SANT’ALESSIO PER UN APPUNTAMENTO!