La procreazione medicalmente assistita viene anche detta fecondazione artificiale ed è, nei paesi occidentali, una problematica sempre più diffusa.

La coppia ricorre a tale metodica, suo malgrado, quando tutte le altre tecniche (meno invasive) non sono riuscite a condurre al concepimento.

PMA è un acronico che reca in sé la grande durezza della prova che la coppia affronta, che mina spesso l’equilibrio psichico della coppia stessa.

Per la coppia: è fondamentale richiedere un sostegno psicologico durante il percorso di PMA (sempre suggerito/suggeribile in tutte le fasi dell’approccio diagnostico e terapeutico della PMA).

Alle spalle del percorso di fecondazione assistita ci sono per ognuno importanti ripercussioni psicologiche ed emotive, sia personali che nelle dinamiche di coppia.

Certo, tanto dipende dalla storia vissuta prima di arrivare a scegliere la PMA:

  • da quanto tempo si cerca di diventare genitori senza riuscirci
  • dall’esperienza di eventuali interruzioni di gravidanza
  • dalle pressioni sociali che talvolta possono circondare la coppia
  • sopra tutto, dal tipo di diagnosi ricevuta.

Il percorso di sostegno è quello di fornire un supporto altamente qualificato in questo viaggio verso la ricerca della genitorialità, aiutando la coppia a trasformare dolori, paure, vissuti di colpa e solitudine per riuscire a vivere al meglio questo momento di criticità.

La coppia sperimenta spesso anche la perdita del desiderio sessuale sino ad allontanarsi in un momento tanto delicato in cui dovrebbe, per contro, ritrovarsi unita e complice.

La genitorialità è un viaggio grandemente trasformativo che inizia con la maturazione del futuro papà o mamma e con il riconoscimento di un desiderio da parte della coppia di divenire famiglia.

Accettare che tale progetto non potrà realizzarsi è uno scoglio impossibile da elaborare in solitudine.

L’infertilità, in costante aumento nei paesi occidentali, è stata definita una vera e propria crisi di vita, rappresentando un evento complicatissimo sul piano sia individuale che della relazione di coppia.

Tali vissuti sono infatti fortemente stressanti per ambedue i partner, venendo profondamente minata l’identità di entrambi:

alla donna appare negata l’esperienza della maternità;
l’uomo vede minata la propria capacità riproduttiva, spesso (erroneamente) equiparata alla condizione di impotenza sessuale.

Le reazioni stesse e il modo di vivere tali condizioni sono differenti tra la sfera femminile e maschile:

  • la donna tende ad evitare situazioni che le ricordano la propria condizione;
  • l’uomo tende ad allontanarsi emotivamente dal problema, cercando il modo di risolvere praticamente le difficoltà e gli ostacoli.

La difficoltà di concepimento fa entrare entrambi i partner in contatto con la dimensione della perdita delle aspettative e con il fallimento di un progetto generativo, è uno tsunami emotivo per entrambi partner.

QUANDO E’ OPPORTUNO CHE LA COPPIA CHIEDA AIUTO?

La mancata realizzazione del desiderio di procreare e la successiva diagnosi di infertilità solleva intense, quanto facilmente intuibili, reazioni emotive e stati d’animo riconducibili a:

  • senso di fallimento della dimensione progettuale
  • delusione
  • impotenza
  • angoscia
  • rabbia
  • senso di colpa
  • tristezza
  • dolore del lutto

Per tutte queste ragioni un percorso psicologico può aiutare a prepararsi correttamente alla gravidanza con PMA avendo come obiettivo quello di strutturarsi al difficile percorso che si sta intraprendendo.

Attenzione.
In qualche caso i fattori della infertilità sono puramente psicologici:

  • sterilità psicogene
  • problematiche di origine psicologica
  • condizioni di ansia che interferiscono con la fertilità
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